icerbox Becherucci Imprimatur by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

Salve, o tu che la blandizie

De’ potenti dispregiasti,

Salve! Il carme, che sul tumulo

Del caduto eroe cantasti,

Ogni prode – ridir gode,

Nè giammai, giammai morrà.

Non per nulla la lunghissima ode era tutta ricamata sulle note del modello (con in più l’innovazione della rima interna al penultimo verso della strofa), di cui recuperava l’uso dei versi sdruccioli alternati a versi piani e la chiusa della strofe su verso tronco, assieme ad alcune parole rima, sintagmi ed espressioni, ripetute identiche: e forse il giovane copista conobbe anche, chissà se riferitagli a voce dal Cattaneo, la lezione originaria del v. 81 «E il folgorar dell’aquile» sostituita dal più tecnico «E il lampo dei manipoli», se quella prima manzoniana può essere intravista nella strofe seconda del suo centone:

Dove son le fulgid’Aquile

Che splendean su’ tuoi stendardi,

Sovra il petto de’ magnanimi

Tuoi campion, sui baluardi

Che la gloria – e la vittoria

Conducean dinanzi a te?

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